Nel post precedente sulla Legionella abbiamo parlato dell’importanza dell’ispezione visiva nella prevenzione e nel controllo delle diffusione di questo patogeno. In questo articolo entreremo un po’ più nel dettaglio negli aspetti tecnici dell’ispezione. Anche in questo caso facciamo riferimento al documento della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro.

Se in fase di ispezione visiva tutti i requisiti igienici risultano rispettati si procede semplicemente alla registrazione della verifica effettuata. Se invece emerge qualche anomalia si procede direttamente all’intervento correttivo, avendo chiaro come intervenire. Qualora non si fosse individuato il problema in fase di ispezione visiva, si deve procedere ad un’ispezione più approfondita, l’ispezione tecnica.

Nel corso dell’ispezione tecnica emergono le criticità mostrate dall’impianto e di conseguenza si stabiliscono le azioni correttive da intraprendere e le tempistiche con cui intervenire.

Durante l’ispezione tecnica si eseguono controlli approfonditi dello stato igienico dell’impianto per definire la tipologia e l’entità degli eventuali interventi da effettuare o per verificare l’efficacia degli interventi già eseguiti.

ISPEZIONE TECNICA DELLE U.T.A.

Al fine di escludere l’ipotesi di intasamento dei filtri dovuto all’accumulo di polvere, sulle unità di trattamento dell’aria, viene effettuata una misurazione della differenza di pressione a monte e a valle dei filtri.

Viene valutato lo stato di manutenzione delle batterie di scambio termico ed effettuato un monitoraggio microbiologico dell’acqua circolante nell’umidificatore al fine di verificare l’entità della contaminazione microbiologica.

A livello delle condotte viene valutata la quantità di polvere sedimentata.

A livello dei terminali di mandata si valuta l’eventuale presenza di intasamenti (rilevati come riduzione di flusso) e il corretto funzionamento delle serrande.

Rientra nell’ispezione tecnica anche il monitoraggio microbiologico dell’impianto.

Alcune norme regionali prevedono la valutazione dello stato igienico dei componenti dell’impianto attraverso il monitoraggio microbiologico delle superfici a contatto con il flusso d’aria con la determinazione delle cariche totali batteriche e micetiche.

I punti di prelievo consigliati sono:

• condotte dell’aria in mandata e in ripresa se è previsto ricircolo (polvere o superfici).
• ventilatori (superfici)
• batterie di scambio termico (superfici)
• pareti interne dell’UTA (superfici)

Nel caso in cui fosse necessario campionare aria, è necessario effettuare il campionamento sull’aria in uscita dai terminali di mandata (50 cm di distanza) e le cariche (UFC/m3 di aria), devono essere messe a confronto con le cariche rilevate all’esterno dell’edificio. Ciò consentirebbe di rilevare eventuali fenomeni di concentrazione.

Il rapporto di ispezione tecnica (di cui è riportato un modello all’allegato 6 del documento elaborato dal Sottogruppo Agenti Biologici del Comitato 9 della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro) deve essere allegato al registro degli interventi di manutenzione.