Prodotti vegetariani e vegani

L’interesse e l’attenzione dei consumatori verso questi prodotti è sempre più grande e le imprese alimentari (industria, grande distribuzione, ristorazione) sono al lavoro per interpretare al meglio la richiesta del mercato, sostenendo anche costi in più.

Prodotti vegetariani e vegani - haccpeasy.it

Prodotti vegetariani e vegani

L’interesse e l’attenzione dei consumatori verso questi prodotti è sempre più grande e le imprese alimentari (industria, grande distribuzione, ristorazione) sono al lavoro per interpretare al meglio la richiesta del mercato, sostenendo anche costi in più.

Attualmente la normativa non fornisce una definizione di prodotti vegetariani e vegani, ma per orientarsi occorre riferirsi ai principi generali relativi alle pratiche leali di informazione (art.7 del Reg. UE 1169/11) e alla disciplina delle informazioni volontarie (art. 36 Reg. UE 1169/11).

Le aziende possono presentare i propri prodotti vegetariani e vegani purchè:

  1. trasmettano informazioni veritiere,
  2. non traggano in errore il consumatore,
  3. non nascondano le informazioni obbligatorie ai sensi del Reg. UE 1169/11.

Ed è sempre su base volontaria che le aziende scelgono di richiedere la possibilità di utilizzare marchi come, ad esempio, veganok.

Lo standard VEGANOK

In tal caso, le aziende che intendono autocertificare un prodotto secondo lo standard di VEGANOK, devono attenersi a quanto prevede il disciplinare. Il vantaggio è poter utilizzare il marchio per scopi commerciali e comunicare in modo immediato ai propri clienti che il prodotto che stanno acquistando è adatto all’alimentazione vegana e vegetariana. L’azienda non viene certificata da una parte terza, ma autocertifica il rispetto del disciplinare.

Le aziende che scelgono di aderire a questi standard possono essere anche certificate da terze parti, enti di certificazione che verificano e certificano il rispetto dello standard da parte dell’azienda che ha chiesto di essere certificata.

Le aziende vogliono rassicurare il consumatore e l’utilizzo di questi marchi permette una comunicazione immediata.

Talvolta si trovano in commercio prodotti con l’indicazione “adatto ai vegani” anche per prodotti che di per sè non contengono nulla di origine animale (ad esempio il sale vegano! Il vino vegano, o il cioccolato vegano quando in realtà  si tratta di un cioccolato fondente o fondente extra che naturalmente non contiene ingredienti di origine animale…).

La contaminazione in tracce

E la contaminazione in tracce?

È corretto definire un cioccolato fondente come “adatto ai vegani” e poi riportare la dicitura “può contenere tracce di latte”?

Su questo aspetto il dibattito è aperto anche perchè, come anticipato, non esiste una definizione normativa di alimento “vegano”.

Resta il fatto che le aziende devono dimostrare di aver intrapreso tutte le misure di prevenzione necessarie per garantire l’ottenimento del prodotto così come viene presentato al consumatore. Quindi un uso inopportuno di queste diciture, non esonera l’operatore del settore alimentare dall’assunzione della responsabilità .

Il buon senso e il rispetto dei principi generali di pratiche leali di informazione al consumatore devono rappresentare la guida degli operatori.

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