Bisfenolo A e i rischi per la salute

Il Bisfenolo A è una sostanza chimica molto presente nel policarbonato, spesso usato per brocche e bottiglie riutilizzabili per bevande. Il nuovo parere EFSA ha abbassato notevolmente i livelli di esposizione giornaliera alla sostanza. Ciò che ha suscitato preoccupazione è che l’attuale esposizione (sia media sia elevata) del consumatore è superiore ai nuovi limiti individuati.

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Cos’è il bisfenolo A

Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica abbondantemente utilizzata nell’industria dei MOCA (Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti) in particolare per produrre alcune plastiche e resine.

Il bisfenolo A è usato, ad esempio, nel policarbonato che è una tipologia di plastica trasparente e rigida impiegata per la realizzazione di contenitori di stoccaggio, brocche e bottiglie riutilizzabili per bevande.

Perchè il BPA può costituire un rischio per la salute?

Come abbiamo visto a proposito degli obblighi degli operatori MOCA, gli operatori economici garantiscono l’idoneità allo scopo in quanto l’oggetto considerato non deve trasferire agli alimenti a contatto componenti in quantità tale da:

  • costituire un pericolo per la salute umana,
  • comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari,
  • comportare un deterioramento delle caratteristiche sensoriali.

Il fenomeno responsabile della pericolosità del bisfenolo A è proprio la migrazione, il passaggio di questa sostanza chimica dall’imballaggio all’alimento in esso contenuto. Proprio perché il fenomeno della migrazione si verifica, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) periodicamente rivede i livelli di sicurezza stabilendo quanto di quella sostanza è ammissibile che passi nell’alimento.

Il bisfenolo A nei pareri scientifici di EFSA

Il primo parere scientifico degli scienziati di EFSA in merito alla valutazione sul rischio relativo al BPA risale al 2006, l’ultimo è stato pubblicato pochi giorni fa.

Il BPA è considerato un interferente endocrino, una sostanza in grado di alterare l’equilibrio endocrino, in particolare nella fase dello sviluppo della vita intrauterina e nella prima infanzia. Forse ricorderete che già nel 2011 una direttiva europea vietava l’uso del BPA nei biberon in plastica.

Il divieto nei biberon deriva proprio dal precedente parere dell’EFSA dell’anno 2010.

In sostanza, l’ultimo parere dell’aprile 2023 ha previsto la significativa riduzione della soglia di assunzione giornaliera tollerabile (DGT) stabilita nella precedente valutazione del 2015. Stiamo parlando di una DGT di circa 20000 volte inferiore a quella precedente. (Dai 4 µg/kg di peso corporeo ai 0,2 ng/kg di peso corporeo).

Le stime di esposizione dei consumatori al BPA attraverso il cibo (sia l’esposizione media sia quella elevata) supera l’attuale DGT e ciò determina una certa preoccupazione.

Ci attendiamo che la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE procedano alla definizione di nuovi limiti previsti per legge oppure all’introduzione di specifiche restrizioni supplementari a tutela della salute del consumatore.

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