Il controllo sui residui di farmaci veterinari è molto importante per garantire la sicurezza alimentare. I dati EFSA relativi all’anno 2022 sono confortanti, ma l’attenzione deve rimanere alta.
Residui di farmaci veterinari in animali e alimenti
Residui di farmaci veterinari in animali e alimenti
La sicurezza alimentare è una priorità fondamentale per garantire la salute pubblica, e il controllo dei residui di farmaci veterinari negli alimenti rappresenta un elemento cruciale in questo contesto. Gli operatori del settore alimentare sono chiamati a rispettare norme rigorose per assicurare che i prodotti immessi sul mercato siano sicuri e conformi agli standard stabiliti dalle autorità competenti.
Cosa sono i residui di farmaci veterinari?
I residui di farmaci veterinari sono tracce di sostanze chimiche che possono rimanere nei tessuti, nel latte, nelle uova o in altri prodotti animali a seguito dell’utilizzo di medicinali per il trattamento di malattie o per fini preventivi. Questi farmaci includono antibiotici, antiparassitari, antinfiammatori e altre categorie di sostanze terapeutiche utilizzate per garantire la salute degli animali da allevamento.
Regolamentazione e monitoraggio
A livello europeo, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) svolge un ruolo centrale nella valutazione del rischio e nella definizione dei limiti massimi di residui (LMR) per ciascun farmaco veterinario. I limiti massimi sono stabiliti in base a rigorose valutazioni scientifiche, che tengono conto sia della tossicità delle sostanze sia della possibile esposizione dei consumatori.
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’EFSA, i livelli di conformità dei residui di farmaci veterinari negli alimenti rimangono elevati in tutta l’Unione Europea. Nel 2022, più del 99% dei campioni analizzati si è rivelato conforme ai limiti stabiliti, evidenziando l’efficacia delle misure di controllo e dei programmi di monitoraggio.
Implicazioni per gli operatori del settore alimentare
Gli operatori del settore alimentare svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione della contaminazione da residui di farmaci veterinari lungo tutta la filiera produttiva. Alcune delle migliori pratiche includono:
- Collaborazione con allevatori e veterinari: assicurarsi che i trattamenti siano somministrati in conformità alle prescrizioni mediche e rispettare i periodi di sospensione indicati.
- Tracciabilità: mantenere una documentazione dettagliata sui trattamenti farmacologici effettuati e sui fornitori delle materie prime.
- Controlli interni: effettuare analisi regolari sui prodotti animali per verificare l’assenza di residui oltre i limiti consentiti.
Sfide e prospettive future
Benché i risultati mostrino un riscontro positivo, è fondamentale continuare a investire nella ricerca e nell’innovazione per migliorare ulteriormente la sicurezza alimentare. La riduzione dell’uso non strettamente necessario di antibiotici negli allevamenti è una priorità, anche per contrastare il fenomeno della resistenza. Inoltre, l’adozione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la rilevazione dei residui può rappresentare un ulteriore passo avanti per garantire la qualità degli alimenti.
Conclusione
Il rispetto delle normative sui residui di farmaci veterinari è un impegno condiviso che coinvolge produttori, veterinari e autorità di controllo. Grazie a un sistema rigoroso di regolamentazione e monitoraggio, i consumatori europei possono contare su alimenti sicuri e di alta qualità. Per approfondire l’argomento e consultare gli ultimi dati sul tema, è possibile visitare il sito dell’EFSA: Veterinary drug residues.
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Classe 1980, tecnologa alimentare, consulente e formatrice per operatori del settore. Nel 2005 ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. È autrice di articoli, manuali tecnici e realizza corsi di formazione per operatori del settore alimentare.