Nel vasto universo della produzione e distribuzione alimentare, la classificazione merceologica degli alimenti è uno strumento chiave. In Europa, questo sistema permette di organizzare e categorizzare gli alimenti in base a criteri normativi, tecnologici, doganali e di sicurezza.
Classificazione merceologica alimenti in UE
Classificazione merceologica alimenti UE: cos’è e perché è importante
Nel vasto universo della produzione e distribuzione alimentare, la classificazione merceologica degli alimenti è uno strumento chiave. In Europa, questo sistema permette di organizzare e categorizzare gli alimenti in base a criteri normativi, tecnologici, doganali e di sicurezza. Ma cos’è esattamente, e perché è così importante nel contesto normativo dell’Unione Europea?
Comprendere la classificazione merceologica UE non è solo utile per produttori, distributori e importatori: è essenziale per garantire sicurezza alimentare, corretta etichettatura, e una gestione efficiente del commercio intra- e extra-UE.
Cos’è la classificazione merceologica alimenti UE
La classificazione merceologica è un sistema che suddivide gli alimenti in categorie merceologiche omogenee secondo criteri prestabiliti. Questi criteri tengono conto della natura del prodotto, del suo stato (fresco, trasformato, conservato), del metodo di produzione, dell’origine, e della destinazione d’uso.
Nel contesto dell’UE, la classificazione ha finalità pratiche, normative e fiscali, ed è strettamente collegata ai:
- Codici doganali (TARIC);
- Regolamenti alimentari UE;
- Standard di sicurezza e tracciabilità;
- Norme sull’etichettatura e la comunicazione al consumatore.
Obiettivi della classificazione merceologica UE
- Uniformare la comunicazione tra Stati membri: una classificazione armonizzata facilita lo scambio di informazioni e la gestione degli alimenti nel mercato unico europeo.
- Applicare correttamente i regolamenti alimentari UE: ogni categoria è soggetta a normative specifiche (es. additivi ammessi, obblighi di etichettatura, controlli sanitari).
- Definire dazi e oneri doganali per prodotti importati o esportati.
- Garantire sicurezza alimentare: categorizzare gli alimenti è essenziale per monitorare i rischi e predisporre azioni mirate (es. ritiri, allerte).
- Supportare la tracciabilità e la trasparenza, richieste dalla normativa generale sulla sicurezza alimentare (Regolamento CE n. 178/2002).
Normative di riferimento
La normativa europea che disciplina la classificazione degli alimenti nell’UE, l’igiene, l’etichettatura e l’informazione al consumatore è piuttosto articolata e comprende:
- Regolamento (CE) n. 178/2002 – Base della normativa alimentare europea, istituisce l’EFSA e i principi di sicurezza alimentare.
- Regolamento (UE) 1169/2011 – Sull’etichettatura degli alimenti, strettamente legato alla categoria merceologica.
- Codice Doganale dell’Unione (Regolamento UE 952/2013) – Imposta i codici TARIC e le voci doganali per tutti i prodotti, inclusi gli alimenti.
- Regolamento (CE) n. 852/2004 – Norme sull’igiene degli alimenti, con differenze sostanziali tra alimenti freschi, trasformati, confezionati.
L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) svolge un ruolo fondamentale nel valutare i rischi connessi a specifiche categorie alimentari e nel fornire pareri scientifici che guidano l’elaborazione normativa.
Classificazione e codici doganali: un esempio pratico
Ogni alimento che entra o circola nel mercato UE è identificato da un codice doganale (HS code) composto da 8 o 10 cifre. Ad esempio:
- 0201 – Carni di bovino fresche o refrigerate;
- 0406 – Formaggi e cagliate;
- 1604 – Prodotti ittici trasformati o conservati.
Questi codici sono essenziali per:
- Determinare dazi e IVA;
- Verificare requisiti sanitari o fitosanitari;
- Applicare correttamente le regole sull’origine preferenziale;
- Garantire la coerenza tra documentazione doganale ed etichettatura.
Accedendo al portale TARIC è possibile consultare la nomenclatura specifica.
Come si sviluppano i codici merceologici nella nomenclatura doganale UE?
Nella nomenclatura doganale, i codici si sviluppano su più livelli:
Livello | Numero cifre | Nome | A cosa serve |
---|---|---|---|
1 | 6 cifre | HS code (Harmonized System) | Standard internazionale gestito dall’OMD (Organizzazione Mondiale delle Dogane) |
2 | 8 cifre | NC code (Nomenclatura Combinata) | Obbligatorio per commercio intra-UE; definito ogni anno dall’UE nel Reg. 2658/87 |
3 | 10 cifre | Codice TARIC | Tariffa Integrata Comunitaria: usata per import/export, dazi, restrizioni |
🔍 Esempio concreto:
Immaginiamo un formaggio a pasta dura:
Livello | Codice | Descrizione |
---|---|---|
HS (6 cifre) | 0406.90 | Altri formaggi |
NC (8 cifre) | 0406.90.21 | Grattugiati o in polvere, in recipienti ≤ 1 kg |
TARIC (10 cifre) | 0406.90.21.00 | Codice completo usato per applicare regole specifiche su dazi, licenze ecc. |
Impatti su commercio, etichettatura e sicurezza alimentare
🛒 Commercio e import-export
Una classificazione corretta permette di:
- Snellire le pratiche doganali;
- Evitare sanzioni o blocchi alla frontiera;
- Applicare correttamente accordi commerciali bilaterali.
🏷 Etichettatura
Ogni categoria alimentare è soggetta a obblighi informativi specifici:
- Per i prodotti freschi (es. frutta, verdura, carne) sono richieste informazioni su origine, metodo di produzione, categoria di qualità.
- Per i prodotti trasformati (es. conserve, snack, piatti pronti), le regole sull’elenco ingredienti, allergeni, additivi e claim nutrizionali sono molto più articolate.
🛡 Sicurezza alimentare
La categorizzazione è fondamentale per l’EFSA e le autorità sanitarie nel valutare e gestire:
- Rischi specifici legati a contaminazioni chimiche, microbiologiche o allergeni;
- Richiami di prodotto (es. lotti di tonno trasformato contenente istamina);
- Valutazioni di rischio cumulative per gruppi omogenei di alimenti.
Esempi di differenze tra categorie: freschi vs trasformati
Caratteristica | Prodotti Freschi | Prodotti Trasformati |
---|---|---|
Definizione | Alimenti non sottoposti a trattamenti industriali | Alimenti modificati con tecnologie di trasformazione |
Norme igieniche | Focus su temperatura, contaminazioni | Focus su additivi, processo termico, shelf life |
Etichettatura | Minima, ma obbligatoria origine | Completa: ingredienti, allergeni, additivi |
Codici TARIC distinti | Sì | Sì |
Esempi | Frutta, verdura, carne cruda | Conserve, snack, sughi pronti |
Perché è importante conoscerla anche per PMI e artigiani
Molti produttori e trasformatori di piccole dimensioni sottovalutano l’impatto della classificazione merceologica. In realtà, conoscerla aiuta a:
- Gestire correttamente etichettature e schede tecniche;
- Pianificare correttamente la logistica e le vendite online;
- Affrontare controlli o audit in modo preparato.
Conclusione
La classificazione merceologica degli alimenti in UE è molto più di un esercizio burocratico. È una chiave di lettura per comprendere il sistema alimentare europeo, tutelare i consumatori, semplificare il commercio e garantire la sicurezza. Avere familiarità con le regole, i codici e le normative è oggi indispensabile per ogni attore della filiera agroalimentare, dal piccolo artigiano all’azienda export-oriented.
Vedi l’approfondimento dedicato a cereali, pane e pasta.

Classe 1980, tecnologa alimentare, consulente e formatrice per operatori del settore. Nel 2005 ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. È autrice di articoli, manuali tecnici e realizza corsi di formazione per operatori del settore alimentare.