Il virus dell’Epatite A

Il virus dell’Epatite A è responsabile di malattia trasmessa con gli alimenti: penetra nell’organismo dalla bocca quindi attraversa lo stomaco, l’intestino e giunge al fegato. A livello epatico il virus può provocare necrosi e ittero.

Il virus dell’Epatite A

Il virus dell’Epatite A è responsabile di malattia trasmessa con gli alimenti. Introduciamo l’argomento partendo dalla definizione di virus che, come vedremo, non sono delle vere e proprie forme di vita. I virus, infatti, vengono definiti parassiti endocellulari obbligati. Cosa significano questi termini?

In pratica questa definizione ci suggerisce che i virus che non sono in grado di vivere e di riprodursi autonomamente, ma possono farlo solo a spese di un organismo ospite. È a questo aspetto che ci riferiamo quando affermiamo che non sono delle forme di vita autonome.

Il virus dell’epatite A penetra nell’organismo dalla bocca quindi attraversa lo stomaco, l’intestino e giunge al fegato. A livello epatico il virus può provocare necrosi e ittero. Una volta giunto nel sistema circolatorio, il virus può diffondersi in altri organi, tornare nell’intestino ed essere espulso con le feci che quindi sono molto infettanti.

L’incubazione ha una durata piuttosto variabile: da 10 a 50 giorni. L’uomo rappresenta praticamente l’unica sorgente d’infezione. Gli alimenti pericolosi sono l’acqua contaminata, le verdure crude contaminate da acque sporche, mitili crudi.

Le strategie di prevenzione

Gli strumenti per la prevenzione sono comuni a quelli di altri agenti di malattie a trasmissione alimentare. Tra questi ricordiamo:

– la cura scrupolosa dell’igiene personale,

– il lavaggio e la disinfezione accurata delle mani dopo l’uso dei servizi igienici,

– il consumo di pesce o frutti di mare sottoposti a trattamento termico,

– il lavaggio accurato dei vegetali da consumare crudi,

– l’attenta valutazione della fonte di approvvigionamento delle acque. Si deve bere acqua solo se proveniente da fonti controllate (ad esempio, da pubblico acquedotto).

In un contesto di impresa alimentare è importante che l’Operatore del Settore descriva adeguatamente nel manuale autocontrollo HACCP i prerequisiti o PRP, tra cui rientrano le norme di corretta prassi igienica (GMP) e le le norme di buona fabbricazione (GMP). Sulla base dell’attuazione dei PRP l’OSA applica i principi del metodo HACCP con la finalità di tutelare la salubrità degli alimenti venduti o somministrati.

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